martedì 27 dicembre 2016

Step 22: Il colore in architettura



Il Barocchetto Romano nasce come stile distintivo dell'edilizia popolare alla Garbatella nel 1920.
Le linee strutturali del primo barocchetto richiamano il barocco ed anche le strutture medioevali, a volte abbellite da stucchi con figure di animali e fregi di sapore medioevale, finestre alte e strette con arco a tutto sesto, a volte semitorri ottagone di cui sulla parete piana fuoriescono tre lati. L'intonacatura è generalmente di color bianco navajo o rosso mattone. Sul muro intonacato si possono utilizzare i mattoni come elemento decorativo, disponendoli a sbalzo creando un rilievo con corsi di mattoni rientranti alternati a corsi sporgenti. Riguardo la tecnica muraria usata nella realizzazione dei fabbricati ritengo che solitamente tutti i palazzi di questo genere siano realizzati con muri a sacco alla romana e paretine divisorie in mattoni.

In una famosa rivista di architettura "Abitare" fondata nel 1961 da Piera Peroni, troviamo il seguente articolo su uno dei padiglioni di EXPO che ricorda il mio colore in esame.
http://www.abitare.it/it/architettura/2015/01/16/expo-2015-emirati-arabi-uniti/

lunedì 26 dicembre 2016

Step 21: I protagonisti

Un personaggio storico del passato legato al Bianco Navajo sia per i suoi indumenti che per le sue origini è sicuramente Tatanka Yotanka o meglio noto come "Toro Seduto"


Toro Seduto era figlio di Four Horses, un capo di secondo piano nella tribù Hunkpapa', quando era giovane il suo nome era Hakada o Jumping Badger (Tasso che salta), ma quando a soli dieci anni riuscì ad uccidere in una battuta di caccia un bisonte con una freccia gli venne dato il nome Buffalo Bull Sitting Down, per ricordare l'episodio. A quattordici anni prese parte a una battaglia contro la tribù dei Corvi dove si dimostrò un grande guerriero anche se non diventò famoso per il suo coraggio in guerra ma piuttosto per le sue capacità tattiche e organizzative nel combattere contro gli Americani di cui sarebbe diventato il nemico più accanito e pericoloso. Nel 1861 venne nominato stregone degli Hunkpapa veniva interpellato spesso anche per questioni politiche, tanto che intorno a lui si formò un vero e proprio punto di incontro di tutti i Sioux scontenti. Toro Seduto  odiava profondamente gli Americani e si rifiutava di parlare inglese stimava molto i Franco-Canadesi, facendosi addirittura battezzare da Padre de Smet, un gesuita belga. Nel 1863 fece visita ai Santee nella loro riserva inospitale a Crow Creek. Ciò che vide rafforzò la sua posizione di inimicizia senza compromessi per gli agenti americani, gli speculatori e i coloni. Da allora combattè con ogni mezzo con i soldati che, a dispetto di promesse e trattati, sempre più spesso e sempre più numerosi penetravano nel territorio dei Sioux. A causa dell'enorme seguito che stava riscuotendo Toro Seduto, Il governo timoroso che potesse dare inizio a una rivoluzione decise di inviare quarantatré poliziotti ad arrestarlo. All'arresto di fronte alla capanna di Toro Seduto si radunò molta gente che inveì contro i poliziotti; dalla confusione si passò all'utilizzo delle armi da fuoco, ed un colpo colpì alla testa Toro Seduto, ferendolo a morte. Era il quindici dicembre del 1890. Per l'ennesima volta un uomo che non chiedeva altro che poter vivere in pace con la sua gente si spegneva a causa di azioni subdole.I suoi resti vennero sepolti in primo luogo a Forte Yates nel Nord Dakota e nel 1953 alcuni dei suoi discendenti le fecero spostare a Mobridge, sulle rive del Missouri, dove venne eretta una effige di granito in memoria dell'uomo. Toro Seduto viene ricordato ancora oggi come un uomo di gran cuore, di indomito coraggio, molto religioso. Ma le sue virtù non si fermano qui, egli era anche un padre premuroso che metteva avanti a tutto i propri figli, era un uomo affabile, sempre molto amichevole con chi gli si avvicinasse, ed era anche un gran poeta.

martedì 13 dicembre 2016

Step 20: I colori della moda



Etro è una casa di moda italiana fondata nel 1968 che nel 2015 alla Milano Fashion Week decide di ispirarsi per la collezione primavera-estate ai Navajo inteso sia come Etnia, quella dei nativi americani, che per la colorazione dei tessuti quasi sabbiosi che ricordano il deserto. Etro vuole rappresentare una vicinanza alla natura nella sua vena più selvaggia; In questa collezione prevalgono stampe, frange disegni geometrici e tribali. L’esempio riportato in alto mostra uno tra i capi più rappresentativi di questa collezione: un abito di cotone di colore bianco navajo a maniche corte con fantasie colorate. 
Altro particolare caro a Etro è la cura dei dettagli: come si può notare anche le scarpe sono state create mantenendo la perfetta filosofia “Navajo” troviamo scarpe dal tipico colore ricche di frange e rigorosamente senza tacco.

Step 19: anatomia di un colore


Ciao a tutti!

Mi presento, sono Bianco, Bianco Navajo.

Sono un colore presente in numerosi contesti, sia in natura che nelle opere degli umani. Mi potete trovare sulle spiagge, nei deserti, nelle steppe Americane da dove prendo il nome di una tribù indiana e nei quadri antichi. Inoltre, se prestate attenzione, mi trovate nelle pitture delle case, specialmente nelle case Statunitensi di anni 70.

Sono un colore molto diffuso, ma molte volte vengo confuso e scambiato coi miei cugini più prossimi, come il beige!

Pensate un po': quasi tutti i colori sono conosciuti nel mondo, io, invece, quando mi presento vengo sempre visto come un estraneo! Per conoscere le mie informazioni bisogna spulciare fino in fondo documenti antichi e ricettari, sì, ricettari, perché sono molto diffuso nella cucina! pensate ai biscotti!!!!

Forse è meglio così, continuare a vivere tra tutti in anonimato, senza che nessuno si preoccupi troppo di come sono...

Sono come un camaleonte, mi nascondo nel mondo ma sono un po’ ovunque!!!

Scusate per questa lettera e per questo breve sfogo, amici lettori, ma a volte sento proprio in bisogno di farmi sentire e far notare la mia presenza. 

A presto!

Bianco Navajo

martedì 29 novembre 2016

Step 18: Le arti pittoriche


Titolo:  Il quarto stato
Autore:  Giuseppe Pellizza da Volpedo
Anno di esecuzione: 1901
Ubicazione: Museo del Novecento, Milano
Tecnica:  Olio su tela
Dimensioni:  293 x 545 cm

Il quarto stato raffigura un gruppo di braccianti che marcia in segno di protesta in una piazza, presumibilmente quella Malaspina di Volpedo.

venerdì 25 novembre 2016

Step 17: Il brevetto

Impatiens plant Navajo è il nome di questo brevetto che riguarda la coltivazione di una particolare coltivazione nota come Navajo.

Numero di pubblicazioneUSPP4259 P
Tipo di pubblicazioneConcessione
Numero domandaUS 05/782,285
Data di pubblicazione6 giu 1978
Data di registrazione28 mar 1977
Data di priorità28 mar 1977
Numero di pubblicazione05782285, 782285, US PP4259 P, US PP4259P, US-P-PP4259, USPP4259 P, USPP4259P
InventoriJohn J. Ryan
Assegnatario originaleRyan; John J.
Esporta citazioneBiBTeX, EndNote, RefMan
Per la descrizione del progetto riporto il link del brevetto https://www.google.it/patents/USPP4259?dq=navajo&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiap83HgIbRAhVXOFAKHSHgCDcQ6AEIIzAB





giovedì 17 novembre 2016

Step 16: Nel design

Attaccapanni della Stick Collection.
Creato da Luigi Bartoli, per  Valsecchi che ha lanciato lo stilema dello stick, il classico bastone di legno, rivisitato in una prima linea.

L'appendiabiti, così come tutta la linea, è caratterizzato da grande ergonomicità, leggerezza e funzionalità; il legno che lo compone è trattato con vernici acriliche per esterni,  in modo che possa  essere facilmente impiegato anche per l'outdoor o per la collettività.
L'appoggio a terra dei bastoni che compongono lo stick, è rifinito con appositi gommini in termoplastica, che permettono un comodo e sicuro appoggio a terra, senza problemi di segni o rumori d'impatto.

martedì 15 novembre 2016

Step 15:Pubblicità

C'è una cosa che ha sempre contraddistinto Fratelli Branca, sia come azienda che come famiglia: la creatività. Ne sono un ottimo esempio i manifesti pubblicitari del secolo scorso, ma anche le campagne stampa e TV attualmente in pianificazione. Perché essere autentici ed eleganti è una cosa, esserlo in modo creativo è un'altra.


Il Fernet Branca è un liquore di sapore amaro composto da erbe e spezie provenienti da 4 continenti, tra le quali agarico, china, genziana, zedonia, galanga, brionia, arancia amara, curacao,
poi zafferano, mirra, in una base di alcool di vite. Tutte le componenti delle erbe entrano a far parte della formula di Fernet-Branca: fiori, erbe, radici e piante con cui si producono infusi alcolici, estratti e decotti che, opportunamente miscelati, conservano le benefiche proprietà che si trovano nel prodotto. Successivamente viene maturato con un invecchiamento di almeno un anno in botti di rovere.
La gradazione alcolica è di 39°. La ricetta è segreta e fu creata a Milano dal dott. Fernet e Bernardino Branca, e risultò efficace contro un'epidemia di colera, nella drogheria speziale fondata da Bernardino Branca e Maria Scala nel 1845, sita in Porta Nuova a Milano, vicino alla vecchia stazione. Fernet Branca è ancora oggi prodotto a Milano dalla Distillerie fratelli Branca.
Sono famose nella storia della pubblicità le campagne televisive del Fernet: dal Caroselli Fernet Branca degli anni sessanta con il filmato della plastilina dell'animatrice Fusako Yusaki, al motto "Sopra tutto Fernet-Branca", e all'utilizzo dell'aquila, icona dell'azienda Branca.
Fernet Branca è servito di solito come digestivo dopo un pasto, ma può essere anche gustato liscio a temperatura ambiente, con ghiaccio, con il caffè o in aggiunta alla cola.

sabato 12 novembre 2016

Step 14: La chimica dei colori


E' necessario prima di tutto definire cos'è un pigmento.

Il pigmento è una sostanza formata da particelle con dimensioni dell’ordine del micrometro, che dà colore a un materiale, all’interno del quale si disperde senza però sciogliersi. Quando sono illuminate da luce bianca, le particelle che compongono il pigmento si comportano come un centro di diffusione, cioè restituiscono la luce diffondendola in tutte le direzioni.

Il pigmento più vicino al Bianco Navajo è il Litargirino che è un pigmento di origine inorganica, minerale e sintetica, è un monossido di piombo ottenuto dall'ossidazione diretta a 400°C del giallo Massicot. Fu utilizzato sia dagli egizi che dai greci del periodo classico e conosciutissimo dalle civiltà antiche. Ha un elevato potere coprente ed è solubile in acido citrico e acetico. Annerisce a contatto con i solfuri e a 480°C diventa rosso minio. Viene utilizzato nelle tecniche a tempera e ad olio.


Questo pigmento ha le seguenti caratteristiche chimiche:

  • formula chimica
PbO
  • colore
giallo tenue, rosato
  • temperatura di fusione (K)
1.163 (890 °C)
  • temperatura di ebollizione (K)
1.743 (1.470 °C)
  • solubilità in acqua
(20 °C) insolubile
  • durezza (Mohs)
2
  • densità
9,6 g/cm³(20 °C)
  • sistema cristallino
tetragonale
  • classificazione Strunz
IV/A.06-20
  • gruppo spaziale
P 4/nmm

mercoledì 9 novembre 2016

Step 13: i colori nel fumetto

il Bianco Navajo difficilmente viene citato nei fumetti ma troviamo la sua presenza in questa copertina di uno dei più famosi fumetti, richiamando anche la tribù indiana da cui il colore prende il nome.



n. 455
Uscita: 01/09/1998
Soggetto e sceneggiatura: Claudio Nizzi
Disegni: Giovanni Ticci
Copertina: Claudio Villa
 

domenica 6 novembre 2016

Step 12: In cucina

Ieri sera seduto davanti al computer cercavo qualche alimento o ricetta che rappresentasse il mio colore ma non riuscivo a trovare niente di soddisfacente, tutto ciò che trovavo erano piatti o troppo gialli o troppo chiari, cosi stanco e un po' deluso, decido di chiudere tutto pensando che una notte di sonno mi avrebbe aiutato a trovare qualcosa. Oggi mi sono svegliato e sono andato in cucina per fare colazione mi verso un bicchiere di latte bianchissimo, prendo i soliti biscotti e... eccolo qua il mio Bianco Navajo, okay forse non sarà preciso al 100% ma secondo me si avvicina moltissimo.


Ovviamente di biscotti ne esistono un' infinità di tipologie e ognuna ha un suo colore dovuto agli ingredienti e alla cottura.
Riporto la ricetta per fare questi biscotti di pasta frolla ideali, come da tradizione anglosassone, accompagnati da una tazza di tè.

Ingredienti:
  • 2500 grammi di Farina 00
  • 150 grammi di Burro
  • 70 grammi di zucchero 
  • 3  tu0rli d’ uovo.  
Procedimento:
  • Iniziate a  preparare la vostra pasta frolla disponendo la farina setacciata a fontana su di un piano da lavoro
  • Quindi nella parte centrale del piccolo “vulcano” ottenuto, scavate una fossetta ed  al centro di essa poneteci il burro a tocchetti, lo  zucchero  e i tuorli
  • Cominciate ad impastare tutto energicaente, raccogliendo ogni briciola formata ed andate ad ottenere un composto liscio ed  omogeneo
  • Prendete l’ impasto ed appallottolato, quindi ricopritelo con della pellicola per alimenti e ponete la frolla in frigo per un’ ora a rassodare
  • Quando il tempo sarà trascorso, riprendete la frolla e poggiatela suilla spianatoia infarinata  e con l’ aiuto di un  mattarello, stendete il panetto fino all’ ottenimento di una sfoglia dello spessore di  1 centimetro circa
  • Prendete delle formine oppore se non ne avete, utilizzate pure delle tazzine o dei bicchieri e sagomate i vostri biscottini
  • I ritagli di pasta potranno essere rimpastati e potrete procedere come detto in precedenza
  • A questo punto  adagiate  i biscotti su una teglia rivestita  di carta da forno ed infornate a 180°  e lasciate cuocere per una decina di minuti e fino alla loro doratura
  • Quando avrete sformato i biscotti e saranno freddi, potrete glassarli se vi aggrada.

giovedì 3 novembre 2016

Step 11: Documento

Vediamo oggi una citazione dal libro " Storia degli indiani d'America"
Autore: Philippe Jacquin
Editore: Mondadori
Edizione: 10
Anno edizione: 1997

"Nel tardo autunno essi udirono verso est, in lontananza, il rumore di una grande voce che chiamava. Ascoltarono ed attesero, e presto udirono la voce più vicina e più forte di prima. Ascoltarono di nuovo e la udirono ancora più forte, molto vicina. Poco dopo apparvero quattro esseri misteriosi. Erano Corpo Bianco, dio di questo mondo; Corpo Blu, colui che innaffia; Corpo Giallo; e Corpo Nero, il dio del fuoco."

martedì 1 novembre 2016

Step 10: emblemi

Il Bianco Navajo è una particolare tonalità di bianco, con una forte percentuale di giallo. E' considerato un colore di conservazione della tradizione, purezza e amore per le proprie origini.



Il marchio Barilla, di cui il Mulino Bianco fa parte,  si identificava agli occhi del consumatore, solo con la pasta. Viene allora deciso di studiare per i biscotti un nuovo marchio capace di proporre i valori della tradizione e delle buone cose di una volta.
Così che nel 1975, appare il marchio Mulino Bianco frutto della combinazione di tre componenti:
- le spighe e i fiori, elementi espressivi della naturalità;
- la figura del piccolo mulino, evocatore della tradizione;
- il nome "Mulino Bianco", sintesi dei
valori di natura e tradizione nei due concetti di genuinità e salute.

Viene subito introdotta la confezione 'a sacchetto', che richiama gli involucri dei fornai e si sceglie per l'appunto un colore molto simile al Bianco Navajo per enfatizzare il messaggio d'insieme di semplicità e genuinità.

Il sistema di comunicazione di "Mulino Bianco" viene quindi costruito partendo dai bisogni dei consumatori che manifestavano un crescente interesse per:
- il ritorno al verde, alla campagna;
- gli ingredienti naturali e genuini;
- la forma famigliare di un biscotto come quello della nonna;
- la ricerca di un mondo vero, rassicurante, sano e ricco di buoni sentimenti.


domenica 30 ottobre 2016

Step 9: Abbecedario

A come ... America

B come ... Bianco

C come ... Cyperus papyrus

D come ... Domus (case)

E come ... Earring

F come ... Fagioli

G come ... Gran canyon

H come ... Hottah (bianco in lingua indiana)

I come ... Indiani

L come ... Legno

M come ... Mandorle

N come ... Navajo

O come ... Orso polare

P come ... Papiro

Q come ... Quarzo rosa

R come ... Richard Erdoes (autore di "Miti e leggende degli indiani d'America")

S come ... Steppa

T come ... Tribù

U come ... Uomo bianco

V come ... Vernice (le case negli anni 70/80)

Z come ... Zitkala (luce nel linguaggio navajo)

martedì 25 ottobre 2016

Step 8: La saggezza popolare

Prima che la scienza diventasse tale, prima del metodo scientifico, delle ipotesi, delle misure e degli esperimenti il sapere si basava su esperienze empiriche, su conoscenze euristiche, su consuetudini e su credenze che non possono essere completamente rigettate.

Il Coyote è noto come Ma shle.cha presso i Navajo in lingua Sioux (letteralmente traducibile come briccone) ed  è un animale sacro per gli indiani d’America.

Secondo la tradizione il coyote ha due funzioni:
  • creatore del mondo con tutte le sue inesattezze;
  • birbante che inganna gli altri e che spesso è vittima dei propri scherzi. Ne è un esempio il celebre cartone.

Con lo spirito totem del coyote l’uomo è in grado di superare situazioni difficili che sembrano impossibili e che, nonostante questo, ci aiutano nel progresso della nostra evoluzione.
Come talismano invece aiuta l’uomo a considerare la morte come tramite per il raggiungimento della vita eterna, a ridere di noi stessi e a dare il giusto peso alla magia e alle stregonerie al di là dell’apparenza delle immagini.Rappresenta l’incarnazione dell’entropia e del caos.




Troviamo inoltre il bianco in numerosi proverbi e modi di dire italiani:


  • "Passare la notte in bianco"
Ovvero trascorrere la notte senza dormire. Espressione che risale al medioevo, in particolare alla notte che i cavalieri prima dell'investitura passavano, vestiti di una tunica bianca, in una cappella a pregare per purificarsi.



  • "Andare in bianco"
Frase usata per simboleggiare un fallimento. Utilizzata soprattutto in ambito sessuale.


  • "Mangiare in bianco"
Mangiare cibi non pesanti facilmente digeribili, con poco condimento.


lunedì 24 ottobre 2016

Step 7: i colori nel cinema

I primi film a colori hanno preso piede nell’industria cinematografica durante gli anni Trenta del Novecento, e da allora sono diventati sempre di più la norma, soppiantando lentamente le pellicole in bianco e nero precedentemente in uso.

Nonostante siano molti i nostalgici delle atmosfere affascinanti regalate dal bianco e nero, è indubbio che l’avvento del colore abbia dato all’arte cinematografica una nuova forma di espressione, permettendo agli autori di esprimere sentimenti e stati d’animo grazie alla scelta accurata dello spettro cromatico utilizzato.





Per ogni colore preso in esame, il montaggio dimostra come l’uso di quello specifico colore possa rafforzare la sensazione che la scena vuole trasmettere, enfatizzando alcuni stati d’animo che il pubblico associa mentalmente a determinate atmosfere cromatiche.



Il grafico giapponese Hyo Taek Kim è riuscito a racchiudere i colori dei più celebri cartoni animati Disney in dieci strisce per ciascun film.

Nel film "Toy Story" possiamo osservare che la seconda striscia identifica proprio il bianco Navajo, che viene utilizzato per la carnagione di uno dei protagonisti.





sabato 22 ottobre 2016

Step 6: i colori nella scienza


Ricercando il bianco Navajo nel campo delle scienze non troviamo nessun riscontro diretto, in quanto la sfumatura Navajo è molto particolare e avvicina il bianco "puro" al giallo.
Faremo quindi riferimento principalmente al bianco per analizzarlo nel campo della scienza.
Esistono diverse discipline che permettono di studiare un colore:
  • la fisica, in particolare l'ottica per tutto ciò che avviene all'esterno del sistema visivo;
  • la chimica, per lo studio e la sintesi di sostanze colorate e coloranti;
  • la psicologa, per quanto riguarda l'interpretazione dei segnali nervosi e la percezione del colore; se ne interessò in particolare Kristian Birch-Reichenwald Aars, filosofo e psicologo norvegese;
  • la fisiologia, per quanto riguarda il funzionamento dell'occhio e la generazione, elaborazione, codifica e trasmissione dei segnali nervosi dalla retina al cervello;
  • la filosofia, in particolare famosi sono il lavori di Johann Wolfgang von Goethe e Ludwig Wittgenstein.

Per questo post ci concentreremo principalmente sull' ottica che è una branca dell'elettromagnetismo che descrive il comportamento e le proprietà della luce e l'interazione di questa con la materia (fotometria). L'ottica affronta quelli che sono chiamati i fenomeni ottici, da un lato per spiegarli e dall'altro per ottenere risultati sperimentali che le
consentano di crescere come disciplina fenomenologica e
modellistica.
Il bianco è sempre stato accomunato al concetto di luce e in quanto tale Newton definì il colore bianco come la somma di tutti gli altri colori o per essere più precisi di tutte le frequenze caratteristiche dello spettro dei colori visibili.










Per quanto riguarda la filosofia possiamo citare ,"La Teoria dei Colori" un saggio scritto da Johann Wolfgang von Goethe nel 1810. Contrapponendosi alla teoria di Newton, sostiene che non è la luce a scaturire dai colori, bensì il contrario; i colori non sono «primari», ma consistono in un offuscamento della luce, o nell'interazione di questa con l'oscurità.

giovedì 20 ottobre 2016

Step 5: il bianco nella musica

Spesso nella musica i colori assumono un ruolo importante, riportando emozioni e sensazioniche rendono l'ascoltatore più partecipe.

Analizzando alcuni generi musicali non troviamo il bianco Navajo ma solamente il colore bianco che viene spesso usato per descrivere oggetti o sentimenti positivi oppure viene messo in contrapposizione al nero, per simboleggiare gli estremi del tema della canzone.



"Col bianco tuo candor, neve
sai dar la gioia ad ogni cuor .
E' Natale ancora, la grande festa
che sa tutti conquistar..."

Con questa canzone riconosciamo il collegamento del bianco con la purezza e la gioia del Natale.





"...Now I believe in miracles
And a miracle has happened tonight
But, if you're thinkin' about my baby
It don't matter if you're black or
white..."

Questa canzone per il suo significato e per la storia che accompagna l'autore Michael Jackson si può considerare un simbolo delle ingiuste differenze raziali tra le diverse popolazioni.




  
Troviamo inoltre il bianco in diverse canzoni di artisti itaiani:





Step 4: il colore nel mito

Il bianco Navajo nonostante prenda il suo nome da una popolazione indiana non ha una vera e propria presenza nei miti di delle popolazioni antiche, per questo faremo riferimento ai due colori che lo caratterizzano principalmente, il giallo e ovviamente il bianco.

Bianco:
nell'antichità veniva associato ad un significato di candore e luce.
I materiali bianchi impiegati erano svariati: marmo, argilla, argento; anche nell'abbigliamento era presente il bianco, con tessuti in lino e cotone, sbiancati e decolorati.
Viene associato inoltre al simbolo di purezza di verginità e spiritualità è quindi l'elemento fondamentale di tutti i miti riguardanti la creazione.

Giallo:
il colore giallo sotto alcuni punti di vista presenta delle affinità con il bianco, rappresenta da sempre la luce come simbolo dello splendore solare, ma è anche simbolo di sacralità nella colorazione dorata, sostanza stessa degli dei e delle virtù soprannaturali, oltre che il potere e ovviamente la ricchezza.

I due colori vengono tuttora accostati in molte religioni come succedeva in antichità, per riti sacri nei quali il sacerdote era solito indossare vestiti bianchi e dorati per richiamare la purezza delle divinità.

Non possiamo tuttavia tralasciare la mitologia degli Indiani d' America dal quale questo colore prenderà poi il nome.
Facendo riferimento a "Miti e leggende degli Indiani d' America" riporto questo passo tratto dalla "creazione del primo uomo e della prima donna" della tribù Navajo nel quale compaiono intrambi i colori sopra citati.

"Nel tardo autunno essi udirono verso est, in lontananza, il rumore di una grande voce che chiamava. Ascoltarono ed attesero, e presto udirono la voce più vicina e più forte di prima. Ascoltarono di nuovo e la udirono ancora più forte, molto vicina. Poco dopo apparvero quattro esseri misteriosi. Erano Corpo Bianco, dio di questo mondo; Corpo Blu, colui che innaffia; Corpo Giallo; e Corpo Nero, il dio del fuoco."



venerdì 14 ottobre 2016

Step 3: i codici dei colori

In natura esistono un' infinità di sfumature anche di un solo colore, quindi come si fa a identificare un colore? Quali sono le informazioni necessarie per farlo?

Il colore bianco Navajo viene classificato con i seguenti codici:


HEX: #FFEDEAD

RGB: (255;222;173)

CMYK: (0;13;32;0)

HSV: (36°;32%;100%)

Esistono inoltre dei cataloghi a cui possiamo fare riferimento per identificare il nostro colore:

lunedì 10 ottobre 2016

Step 2: traduzioni

Possiamo tradurre "bianco navajo" in moltissime lingue, queste sono un esempio:

  • Inglese: White navajo
  • Francese: Blanc navajo
  • Spagnolo: Blanco navajo
  • Russo: белый навахо   (belyy navakho)
  • Giapponese: 白ナバホ  (Shiro nabaho)
  • Arabo: الأبيض نافاجو    (l'abyad nafajw)
  • Cinese: 白色納瓦霍   (Báisè nà wǎ huò)
  • Ebraico: לבן נבאחו
  • Armeno:  սպիտակ Navajo   (spitak Navajo)
  • Greco: λευκό Ναβάχο   (lefkó Navácho)
  • Latino: alba Navajo


domenica 9 ottobre 2016

Step 1: definizione

La settimana scorsa ho iniziato a frequentare il corso di "Storia delle cose. Anatomia e antropologia degli oggetti" tenuto dal professor Marchis presso il Politecnico di Torino dove sono iscritto al corso di ingegneria meccanica. Questo corso si incentra sull'analisi dei colori ed in particolare sul colore BIANCO NAVAJO che mi è stato assegnato.

Il bianco navajo è un bianco sabbioso, dal cui nome si evince l'origine tipica dei colori naturali dell'Arizona regione nativa delle popolazioni Navajo.