martedì 29 novembre 2016

Step 18: Le arti pittoriche


Titolo:  Il quarto stato
Autore:  Giuseppe Pellizza da Volpedo
Anno di esecuzione: 1901
Ubicazione: Museo del Novecento, Milano
Tecnica:  Olio su tela
Dimensioni:  293 x 545 cm

Il quarto stato raffigura un gruppo di braccianti che marcia in segno di protesta in una piazza, presumibilmente quella Malaspina di Volpedo.

venerdì 25 novembre 2016

Step 17: Il brevetto

Impatiens plant Navajo è il nome di questo brevetto che riguarda la coltivazione di una particolare coltivazione nota come Navajo.

Numero di pubblicazioneUSPP4259 P
Tipo di pubblicazioneConcessione
Numero domandaUS 05/782,285
Data di pubblicazione6 giu 1978
Data di registrazione28 mar 1977
Data di priorità28 mar 1977
Numero di pubblicazione05782285, 782285, US PP4259 P, US PP4259P, US-P-PP4259, USPP4259 P, USPP4259P
InventoriJohn J. Ryan
Assegnatario originaleRyan; John J.
Esporta citazioneBiBTeX, EndNote, RefMan
Per la descrizione del progetto riporto il link del brevetto https://www.google.it/patents/USPP4259?dq=navajo&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiap83HgIbRAhVXOFAKHSHgCDcQ6AEIIzAB





giovedì 17 novembre 2016

Step 16: Nel design

Attaccapanni della Stick Collection.
Creato da Luigi Bartoli, per  Valsecchi che ha lanciato lo stilema dello stick, il classico bastone di legno, rivisitato in una prima linea.

L'appendiabiti, così come tutta la linea, è caratterizzato da grande ergonomicità, leggerezza e funzionalità; il legno che lo compone è trattato con vernici acriliche per esterni,  in modo che possa  essere facilmente impiegato anche per l'outdoor o per la collettività.
L'appoggio a terra dei bastoni che compongono lo stick, è rifinito con appositi gommini in termoplastica, che permettono un comodo e sicuro appoggio a terra, senza problemi di segni o rumori d'impatto.

martedì 15 novembre 2016

Step 15:Pubblicità

C'è una cosa che ha sempre contraddistinto Fratelli Branca, sia come azienda che come famiglia: la creatività. Ne sono un ottimo esempio i manifesti pubblicitari del secolo scorso, ma anche le campagne stampa e TV attualmente in pianificazione. Perché essere autentici ed eleganti è una cosa, esserlo in modo creativo è un'altra.


Il Fernet Branca è un liquore di sapore amaro composto da erbe e spezie provenienti da 4 continenti, tra le quali agarico, china, genziana, zedonia, galanga, brionia, arancia amara, curacao,
poi zafferano, mirra, in una base di alcool di vite. Tutte le componenti delle erbe entrano a far parte della formula di Fernet-Branca: fiori, erbe, radici e piante con cui si producono infusi alcolici, estratti e decotti che, opportunamente miscelati, conservano le benefiche proprietà che si trovano nel prodotto. Successivamente viene maturato con un invecchiamento di almeno un anno in botti di rovere.
La gradazione alcolica è di 39°. La ricetta è segreta e fu creata a Milano dal dott. Fernet e Bernardino Branca, e risultò efficace contro un'epidemia di colera, nella drogheria speziale fondata da Bernardino Branca e Maria Scala nel 1845, sita in Porta Nuova a Milano, vicino alla vecchia stazione. Fernet Branca è ancora oggi prodotto a Milano dalla Distillerie fratelli Branca.
Sono famose nella storia della pubblicità le campagne televisive del Fernet: dal Caroselli Fernet Branca degli anni sessanta con il filmato della plastilina dell'animatrice Fusako Yusaki, al motto "Sopra tutto Fernet-Branca", e all'utilizzo dell'aquila, icona dell'azienda Branca.
Fernet Branca è servito di solito come digestivo dopo un pasto, ma può essere anche gustato liscio a temperatura ambiente, con ghiaccio, con il caffè o in aggiunta alla cola.

sabato 12 novembre 2016

Step 14: La chimica dei colori


E' necessario prima di tutto definire cos'è un pigmento.

Il pigmento è una sostanza formata da particelle con dimensioni dell’ordine del micrometro, che dà colore a un materiale, all’interno del quale si disperde senza però sciogliersi. Quando sono illuminate da luce bianca, le particelle che compongono il pigmento si comportano come un centro di diffusione, cioè restituiscono la luce diffondendola in tutte le direzioni.

Il pigmento più vicino al Bianco Navajo è il Litargirino che è un pigmento di origine inorganica, minerale e sintetica, è un monossido di piombo ottenuto dall'ossidazione diretta a 400°C del giallo Massicot. Fu utilizzato sia dagli egizi che dai greci del periodo classico e conosciutissimo dalle civiltà antiche. Ha un elevato potere coprente ed è solubile in acido citrico e acetico. Annerisce a contatto con i solfuri e a 480°C diventa rosso minio. Viene utilizzato nelle tecniche a tempera e ad olio.


Questo pigmento ha le seguenti caratteristiche chimiche:

  • formula chimica
PbO
  • colore
giallo tenue, rosato
  • temperatura di fusione (K)
1.163 (890 °C)
  • temperatura di ebollizione (K)
1.743 (1.470 °C)
  • solubilità in acqua
(20 °C) insolubile
  • durezza (Mohs)
2
  • densità
9,6 g/cm³(20 °C)
  • sistema cristallino
tetragonale
  • classificazione Strunz
IV/A.06-20
  • gruppo spaziale
P 4/nmm

mercoledì 9 novembre 2016

Step 13: i colori nel fumetto

il Bianco Navajo difficilmente viene citato nei fumetti ma troviamo la sua presenza in questa copertina di uno dei più famosi fumetti, richiamando anche la tribù indiana da cui il colore prende il nome.



n. 455
Uscita: 01/09/1998
Soggetto e sceneggiatura: Claudio Nizzi
Disegni: Giovanni Ticci
Copertina: Claudio Villa
 

domenica 6 novembre 2016

Step 12: In cucina

Ieri sera seduto davanti al computer cercavo qualche alimento o ricetta che rappresentasse il mio colore ma non riuscivo a trovare niente di soddisfacente, tutto ciò che trovavo erano piatti o troppo gialli o troppo chiari, cosi stanco e un po' deluso, decido di chiudere tutto pensando che una notte di sonno mi avrebbe aiutato a trovare qualcosa. Oggi mi sono svegliato e sono andato in cucina per fare colazione mi verso un bicchiere di latte bianchissimo, prendo i soliti biscotti e... eccolo qua il mio Bianco Navajo, okay forse non sarà preciso al 100% ma secondo me si avvicina moltissimo.


Ovviamente di biscotti ne esistono un' infinità di tipologie e ognuna ha un suo colore dovuto agli ingredienti e alla cottura.
Riporto la ricetta per fare questi biscotti di pasta frolla ideali, come da tradizione anglosassone, accompagnati da una tazza di tè.

Ingredienti:
  • 2500 grammi di Farina 00
  • 150 grammi di Burro
  • 70 grammi di zucchero 
  • 3  tu0rli d’ uovo.  
Procedimento:
  • Iniziate a  preparare la vostra pasta frolla disponendo la farina setacciata a fontana su di un piano da lavoro
  • Quindi nella parte centrale del piccolo “vulcano” ottenuto, scavate una fossetta ed  al centro di essa poneteci il burro a tocchetti, lo  zucchero  e i tuorli
  • Cominciate ad impastare tutto energicaente, raccogliendo ogni briciola formata ed andate ad ottenere un composto liscio ed  omogeneo
  • Prendete l’ impasto ed appallottolato, quindi ricopritelo con della pellicola per alimenti e ponete la frolla in frigo per un’ ora a rassodare
  • Quando il tempo sarà trascorso, riprendete la frolla e poggiatela suilla spianatoia infarinata  e con l’ aiuto di un  mattarello, stendete il panetto fino all’ ottenimento di una sfoglia dello spessore di  1 centimetro circa
  • Prendete delle formine oppore se non ne avete, utilizzate pure delle tazzine o dei bicchieri e sagomate i vostri biscottini
  • I ritagli di pasta potranno essere rimpastati e potrete procedere come detto in precedenza
  • A questo punto  adagiate  i biscotti su una teglia rivestita  di carta da forno ed infornate a 180°  e lasciate cuocere per una decina di minuti e fino alla loro doratura
  • Quando avrete sformato i biscotti e saranno freddi, potrete glassarli se vi aggrada.

giovedì 3 novembre 2016

Step 11: Documento

Vediamo oggi una citazione dal libro " Storia degli indiani d'America"
Autore: Philippe Jacquin
Editore: Mondadori
Edizione: 10
Anno edizione: 1997

"Nel tardo autunno essi udirono verso est, in lontananza, il rumore di una grande voce che chiamava. Ascoltarono ed attesero, e presto udirono la voce più vicina e più forte di prima. Ascoltarono di nuovo e la udirono ancora più forte, molto vicina. Poco dopo apparvero quattro esseri misteriosi. Erano Corpo Bianco, dio di questo mondo; Corpo Blu, colui che innaffia; Corpo Giallo; e Corpo Nero, il dio del fuoco."

martedì 1 novembre 2016

Step 10: emblemi

Il Bianco Navajo è una particolare tonalità di bianco, con una forte percentuale di giallo. E' considerato un colore di conservazione della tradizione, purezza e amore per le proprie origini.



Il marchio Barilla, di cui il Mulino Bianco fa parte,  si identificava agli occhi del consumatore, solo con la pasta. Viene allora deciso di studiare per i biscotti un nuovo marchio capace di proporre i valori della tradizione e delle buone cose di una volta.
Così che nel 1975, appare il marchio Mulino Bianco frutto della combinazione di tre componenti:
- le spighe e i fiori, elementi espressivi della naturalità;
- la figura del piccolo mulino, evocatore della tradizione;
- il nome "Mulino Bianco", sintesi dei
valori di natura e tradizione nei due concetti di genuinità e salute.

Viene subito introdotta la confezione 'a sacchetto', che richiama gli involucri dei fornai e si sceglie per l'appunto un colore molto simile al Bianco Navajo per enfatizzare il messaggio d'insieme di semplicità e genuinità.

Il sistema di comunicazione di "Mulino Bianco" viene quindi costruito partendo dai bisogni dei consumatori che manifestavano un crescente interesse per:
- il ritorno al verde, alla campagna;
- gli ingredienti naturali e genuini;
- la forma famigliare di un biscotto come quello della nonna;
- la ricerca di un mondo vero, rassicurante, sano e ricco di buoni sentimenti.